Considerata la complessità del fenomeno, l’attuazione del progetto è guidata da una prospettiva ecologica e da una metodologia agile, che prevede una serie di task snelli, disegnati secondo una logica adattativa. Il metodo adottato è quello del community work e del multistakeholder engagement, che parte dall’ascolto e dall’analisi delle caratteristiche dei territori e delle persone che li abitano, dagli attori più rilevanti per il fenomeno per attivare risorse e capacità dei soggetti nella individuazione di soluzioni innovative ai problemi.

L’obiettivo è promuovere processi di corresponsabilizzazione e di empowerment, all’interno dei quali ogni attore è considerato come risorsa e si sente partecipe del processo di cambiamento verso comunità che condividono gli stessi valori di legalità, inclusività e generatività. La promozione dell’empowerment si traduce in task, organizzati in WP interdipendenti. Il WP1 mette in campo competenze per la costruzione di una relazione di fiducia con i beneficiari e l’attivazione di interventi di informazione e orientamento, che abilitano individui e comunità a prendere consapevolezza dei propri diritti e bisogni e delle possibilità di soddisfarli. Il WP2 lavora sulla costruzione di alternative concrete per i beneficiari, potenziandone conoscenze e competenze e costruendo effettive possibilità di un’occupazione regolare. In questa fase il comparto agricolo diventa protagonista e l’Agricoltura Sociale è il medium per eccellenza.

Il metodo del lavoro di rete guida i processi del WP1 e del WP2, con l’obiettivo di integrare, attivare ed organizzare le risorse presenti sul territorio e consentire una contaminazione di conoscenze ed esperienze tra il mondo agricolo e quello dei servizi alla persona. Il Team per l’Inclusione Attiva, in stretto raccordo con i servizi sociali e del lavoro, promuove il superamento della frammentazione degli interventi, attivando e coordinando la co-progettazione di progetti di inserimento socio-lavorativo, in relazione ad un’analisi dei bisogni emergenti e delle motivazioni di diversi target di beneficiari. Il Team, in collaborazione con Confagricoltura, AGCI e Fattoria Solidale promuove inoltre l’attivazione di reti nel mondo agricolo, con l’obiettivo di individuare disponibilità per l’inserimento al lavoro e condividere ipotesi di soluzione alle criticità emergenti (a.e. legate alla stagionalità).

  1. Obiettivo del WP3 è promuovere e diffondere (attraverso la definizione di Linee guida) il modello dell’agricoltura sociale per l’inclusione attiva, intesa come strumento per: favorire un approccio etico e virtuoso al lavoro agricolo
  2. valorizzare l’attivazione di competenze e abilità di persone vulnerabili;
  3. creare prodotti agricoli di qualità utili allo sviluppo del territorio e alla promozione della qualità nel sistema agricolo;
  4. generare reti e processi comunitari, premessa necessaria per la crescita delle economie locali. Un lavoro di approfondimento-quali quantitativo è volto a favorire l’interazione di diverse conoscenze e punti di vista sul fenomeno e gli strumenti per contrastarlo, oltre a costruire strumenti per una valutazione partecipata del progetto.

RISULTATI ATTESI

Il primo risultato del progetto razionalizza il lavoro di intercettazione e pronto intervento degli sportelli attivi nell’Agro Pontino e a Roma, mettendoli in condizione di superare la settorialità dell’intervento con l’assunzione di strumenti omogenei di data base e di orientamento al lavoro regolare. Così sarà più facile stabilire un collegamento con altre reti per conoscere le dinamiche dei flussi di lavoratori sfruttati o a rischio verso la provincia di Latina, soprattutto dall’Abruzzo, dalla Campania e dal Trentino.

Il secondo effetto è la conseguenza dell’attività di coordinamento del T.A.I., team di accompagnamento all’inclusione, che risponde alla necessità di facilitare l’accesso a tutti i servizi di welfare civile, casa, trasporti, asl, apprendimento della lingua italiana che concorrono a determinare i livelli di occupabilità. La caratteristica multidimensionale del T.A.I. assicura un collegamento contestuale tra l’approccio sociale e quello del lavoro, arricchendo l’interfaccia con i CPI con un’introduzione diretta al mondo dell’agricoltura attraverso empowerment lab e work experiences. La continuità di questo percorso determina il terzo risultato: la co-partecipazione delle imprese ai processi di empowerment dei lavoratori e alle fasi di specializzazione delle work-experience permette, da una parte di ampliare la rete del “lavoro di qualità”, dall’altra di favorire scelte di specializzazione professionale come antidoto allo sfruttamento e alla stagionalizzazione.