Per riuscire a offrire alternative occupazionali sostenibili e contrastare efficacemente lo sfruttamento in agricoltura, il progetto individua una serie di obiettivi intermedi:

  1. introduce un sistema omogeneo di intercettazione della domanda dei migranti, offrendo alla rete degli sportelli di assistenza e orientamento un metodo di engagement che riduce il ricorso a forme di mediazione illegale;
  2. b) trasforma l’immagine stereotipata della connessione tra immigrazione e lavoro sommerso con una comunicazione che valorizzi il contributo del lavoratore straniero al processo di sviluppo del territorio, anche attraverso la creazione di nuove imprese agricole di qualità;
  3. c) unifica le procedure di accompagnamento del migrante, partendo dal percorso di empowerment, per trasformare le vulnerabilità in forza lavoro integrata con il sistema locale;
  4. d) facilita l’accesso ai servizi di welfare civile con modalità multidimensionale, valorizzando le competenze degli operatori sociali inseriti nei sistemi di presa in carico e di inclusione, per ridurre i livelli di fragilità del lavoratore agricolo;
  5. e) favorisce la specializzazione dei migranti con la pratica di work-experience e attraverso processi di empowerment per stimolare la crescita delle competenze dei lavoratori agricoli e rispondere alla ricerca di maggiori livelli di innovazione da parte delle imprese, con il conseguente effetto di ridurre l’offerta di lavoro a basso profilo che incentiva la stagionalizzazione dei cicli produttivi